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Desktop GNU/Linux

Ubuntu: Installazione e Uso del sistema

Master "Tecnologie OpenSource"

Previously on Desktop GNU/Linux

Obiettivi della lezione precedente:

Desktop GNU/Linux

  1. Introduzione alle tecnologie libere in ambiente Desktop
  2. Software Libero: Origini, Filosofia e Comunità di sviluppo
  3. Installazione, Uso del Desktop e Configurazione di Rete
  4. Applicazioni Desktop comuni
  5. Problemi comuni

Obiettivi della lezione

Che cos’è Ubuntu?

Cos’è una distribuzione?

Dal sito di ubuntu:

Perché scegliere Ubuntu

Ottenere Ubuntu

Canonical Ltd offre due canali di distribuzione per Ubuntu:

Edizioni di Ubuntu (1/2)

Nonostante il forte orientamento di Ubuntu ai sistemi Desktop, esistono 4 differenti edizioni della distribuzione, ciascuna con scopi e target differenti:

Edizioni di Ubuntu (2/2)

Installare Ubuntu: tre possibilità

La comunità di Ubuntu ha lavorato molto per implementare una procedura di installazione semplice e alla portata di tutti. Il risultato è un sistema che permette di installare la distribuzione dallo stesso “ambiente grafico” che si utilizzarà successivamente, e portare a termine l’operazione in meno di mezz’ora.

Per accedere all’installazione di Ubuntu sono disponibili tre opzioni:

LiveCD

Per LiveCD si intende una distribuzione in grado di avviarsi senza essere realmente installata sull’Hard Disk. Ubuntu ha sviluppato un proprio sistema di avvio in modalità “live” chiamato Casper. Tale meccanismo permette di:

Queste caratteristiche sono rese possibili dalla sinergia di tre componenti software: initramfs, udev e hal

Nota: naturalmente, per accedere a sistemi Live, occorre configurare la sequenza di avvio nel BIOS del PC.

Wubi

Fedele alla propria politica di semplicità, dalla versione 8.04 Ubuntu ha inserito tra i propri pacchetti un nuovo software chiamato Wubi. Quest’ultimo offre all’utente la possibilità di installare GNU/Linux all’interno di MS Windows, come se fosse una normale applicazione. Tale soluzione comporta una serie di vantaggi e svantaggi:

Installazione classica

L’ultima modalità di installazione offerta da Ubuntu è quella classica. Se si opta per questa soluzione è sufficiente:

Nota: indipendentemente da come si decida di installarla, Ubuntu dopo le fasi di caricamento iniziali offrirà all’utente la medesima procedura guidata (Wizard)

Dual boot??

Sistema operativo?? Non so se GNU/Linux mi piacerà.. Che succede ai dati già presenti sul mio Hard Disk???

Boot loader

(Wikipedia)

MBR e bootstrap

L’MBR, Master Boot Record, è il primo settore del primo Hard Disk di un PC ed è caratterizzato da una dimensione fissa di 512Bytes. Esso, su architetture x86, svolge due funzioni estremamente importanti:

Durante la fase di bootstrap un PC esegue le seguenti operazioni:

Partizioni primarie ed estese

Per poter ospitare più sistemi operativi, è necessario suddividere ( partizionare ) il disco in sezioni

LILO

GRUB (1/2)

GRUB (GRand Unified Bootloader) è un boot loader potente (riesce a caricare la maggior parte dei SO esistenti) e flessibile (può essere installato su HD, CD-ROM, Memorie USB).

GRUB (2/2)

Proprio a causa della sua estrema flessibilità, GRUB è costituito da due componenti obbligatorie e una opzionale:

Installazione in 7 passi (1/7)

Step 1: scelta della lingua

Installazione in 7 passi (2/7)

Step 2: fuso orario

Installazione in 7 passi (3/7)

Step 3: layout della tastiera

Installazione in 7 passi (4/7)

Step 4: partizionamento

FHS (1/3)

I sistemi UNIX-like (quindi anche GNU/Linux) gestiscono le memorie di massa in un’unica gerarchia di directory organizzata ad albero rovesciato, in cui la radice (root, indicato dal simbolo “/”) è posta alla base della struttura.

FHS (2/3)

Segue una lista delle directory comuni a tutti i sistemi UNIX:

FHS (3/3)

Continua..

Swap

Per garantire il corretto funzionamento in condizioni di carico, ogni sistema GNU/Linux necessita di una partizione dedicata allo swap della RAM

Partizionamento manuale

Partizionamento manuale

Installazione in 7 passi (5/7)

Step 5: informazioni personali

Installazione in 7 passi (6/7)

Step 6: importazione impostazioni

Installazione in 7 passi (7/7)

Step 7: riepilogo

Un po’ di storia… (1/3)

Ubuntu nasce nell’aprile del 2004, quando il miliardario sudafricano Mark Shuttleworth decide di riunire un gruppo di programmatori per creare una nuova distribuzione con i seguenti obiettivi:

Nelle idee di Shuttleworth, il progetto doveva essere caratterizzato da:

Il primo rilascio di questo sistema operativo avvenne il 20 ottobre 2004.

(Wikipedia)

Un po’ di storia… (2/3)

Per supportare economicamente la comunità di Ubuntu, lo stesso Shuttleworth fonda il 5 marzo 2004 la Canonical Ltd, attualmente lo sponsor commerciale di Ubuntu.

Scopo di Canonical Ltd è promuovere progetti legati al software libero. Canonical è registrata all’isola di Man e ha dipendenti provenienti da tutto il mondo.

Attualmente Canonical sponsorizza i seguenti progetti:

Un po’ di storia… (3/3)

Altri importanti progetti finanziati da Canonical Ltd sono i seguenti:

Ubuntu foundation

La Ubuntu Foundation, fondata dallo stesso Mark Shuttleworth, ha lo scopo di assicurare il supporto a lungo termine di Ubuntu, indipendentemente dalle attività di carattere commerciale intraprese da Canonical Ltd. U.F. dispone di un fondo iniziale di 10 milioni di dollari, ma risulta al momento dormiente.

Mark Shuttleworth descrive la U.F. come un fondo di emergenza, nel caso in cui dovesse venire a mancare l’apporto di Canonical.

BUG 1

Nell’agosto del 2004, Mark Shuttleworth, su Launchpad, ha scherzosamente “scoperto” un bug fondamentale in Ubuntu, alla cui risoluzione si dovrebbe dedicare ogni energia:

Microsoft has a majority market share in the new desktop PC marketplace. This is a bug, which Ubuntu is designed to fix.

Microsoft ha la maggioranza del mercato dei nuovi PC desktop. Questo è un bug che Ubuntu si prefigge di risolvere.

Questa affermazione semi-seria è uno degli obiettivi della distribuzione: creare un sistema libero e gratuito che possa sostituire o quantomeno ridurre l’uso di sistemi operativi proprietari, come Microsoft Windows o Mac OS X. Il bug è stato ironicamente segnalato come critico e confermato (ossia verificabile).

(Wikipedia)

Caratteristiche di Ubuntu

Ubuntu si differenzia da tutte le altre distribuzioni per una serie di caratteristiche:

(Wikipedia)

Applicazioni

Il sistema, appena installato, comprende una moltitudine di software per tutti gli usi:

Inoltre offre funzioni più basilari come un editor di testi (Gedit), un visualizzatore di documenti PDF (Evince), un lettore multimediale e una serie di giochi.

È possibile scaricare ed installare gratuitamente e senza alcuna procedura di installazione/configurazione oltre 16.000 pacchetti software liberi dell’universo GNU/Linux, tra cui programmi come Inkscape (grafica vettoriale), aMSN (chat), Compiz Fusion (effetti grafici avanzati)

(Wikipedia)

Localizzazione

Altro punto di forza di Ubuntu, derivante proprio dalla filosofia alla base del progetto, è la localizzazione:

(Wikipedia)

Accessibilità

Per quanto riguarda l’accessibilità, Ubuntu permette a persone con abilità diverse (per età, cultura o condizione fisica) di usare:

Queste caratteristiche possono essere abilitate sulla versione Desktop di Ubuntu

(Wikipedia)

Aggiornamenti

I programmi installati vengono gestiti attraverso un sistema centralizzato, detto gestione dei pacchetti, tipica di un sistema operativo GNU/Linux. Nello specifico Ubuntu utilizza APT, anch’esso “ereditato” da Debian. Per l’utente questo sistema è trasparente. Esso tiene traccia delle nuove versioni disponibili per ogni programma installato e li aggiorna di conseguenza.

Dopo l’aggiornamento non è necessario riavviare il computer, fatta eccezione per eventuali modifiche al kernel (il cuore del sistema operativo).

(Wikipedia)

Sicurezza

Ubuntu, come tutti i sistemi GNU/Linux, è particolarmente robusto all’attacco di software malevolo. Ciò è dovuto ad una serie di fattori:

Stabilità

Essendo basato su kernel Linux, Ubuntu offre anche una elevata stabilità, infatti:

Architetture supportate

Ubuntu supporta le piattaforme x86, AMD64 e limitatamente alla Server Edition, le UltraSPARC.

Il supporto ufficiale della piattaforma PowerPC è stato interrotto a partire dalla versione 7.04, e affidato al supporto volontario della community

(Wikipedia)

Requisiti di sistema

Dal punto di vista della richiesta di risorse, Ubuntu si mostra poco esigente, permettendo il riuso di hardware anche abbastanza datato1.

Requisiti minimi della versione Desktop:

1 In realtà è possibile customizzare l’installazione di Ubuntu, sostituendo le componenti più pesanti, per adattarlo ad architetture ancora meno performanti (Intel PII/Intel PIII, ThinClient, ecc.)

Supporto hardware

Una delle critiche più forti a Ubuntu, e su Linux in generale, è il limitato supporto per alcuni tipi di hardware, come alcuni modelli di stampanti multifunzione, schede USB wireless, schede video, scanner e webcam economiche. Il problema è comune a tutte le distribuzioni GNU/Linux e deriva dal mancato supporto da parte dei costruttori e dei distributori di hardware.

Su sistemi operativi proprietari, come Windows, lo sviluppo dei driver è demandato per lo più agli stessi produttori del dispositivo. In ambito GNU/Linux, invece, i driver vengono per lo più scritti da sviluppatori del kernel, possono quindi tardare e, in alcune occasioni, mancare del tutto (per lo più a causa della mancanza di collaborazione da parte del produttore hardware).

Alcuni driver per Windows si possono usare su Ubuntu usando un software chiamato NDISwrapper, spesso utilizzato per i dispositivi wireless.

(Wikipedia)

Supporto al multimedia

L’installazione standard non prevede i codec che permettono all’utente di ascoltare musica Mp3 o vedere un DVD cifrato (come quelli commerciali). La decisione di non includere questi codec è dovuta a vari motivi:

La responsabilità nell’utilizzo di tali componenti è dunque lasciata all’utente. È possibile installare i codec necessari semplicemente installando il pacchetto ubuntu-restricted-extras, compatibilmente con la legislazione locale. Alcuni produttori, come Dell, hanno deciso di includere nativamente questi codec e librerie nei loro prodotti.

(Wikipedia)

Rapporto con Debian

Debian è la roccia sulla quale è costruita Ubuntu. Ubuntu e Debian sono strettamente connessi. Ubuntu è costruito sulle fondamenta dell’architettura e dell’infrastruttura di Debian, ma con differenti comunità e processi di rilascio.

Debian nasce più di dieci anni fa ed è cresciuta fino a coinvolgere oltre 1000 membri con lo status di sviluppatori ufficiali, e numerosi altri volontari e collaboratori. La sua espansione è arrivata a circa 17.000 pacchetti di software e documentazione Free e Open Source.

In quanto organizzazione volontaria, Debian ha storicamente sofferto sul fronte del rilascio tempestivo delle edizioni di aggiornamento nonchè sulla prevedibilità stessa delle release.

Il team di Ubuntu si augura di risolvere alcuni di questi problemi e di portare ulteriori utenti verso il “sistema” Debian.

www.ubuntu-it.org

Rilasci e supporto (1/2)

Come già accennato, Ubuntu si propone di rilasciare una nuova versione della sua distribuzione con cadenza semestrale. Fino ad oggi tale roadmap è sempre stata rispettata, ad eccezione del rilascio della prima LTS (6.06), distribuita in giugno invece che ad aprile del 2006.

La nomenclatura delle versioni di Ubuntu segue uno schema ben preciso:

La versione attuale di Ubuntu è la 8.10 (rilasciata il 30 ottobre 2008), nome in codice intrepid ibex (stambecco intrepido)

La prossima release è schedulata per l’aprile del 2009 (9.04) e si chiamerà Jaunty Jackalope (Jackalope disinvolto!!)

Rilasci e supporto (2/2)

Il supporto ufficiale da parte di Canonical alle diverse release di Ubuntu varia a seconda del tipo di rilascio e della versione:

Nota: per le versioni LTS viene fornita anche una procedura di migrazione diretta, senza passare dalle release intermedie

Repositories (1/2)

Tutto il software installabile su Ubuntu viene diviso in quattro grandi componenti (anche detti repository). Questi componenti sono gestiti dagli sviluppatori e permettono l’installazione di software partendo da un unico sito sicuro, senza dover cercare su internet. Vengono anche chiamati Sorgenti Software e servono a evidenziare le differenze a livello di licenze e supporto disponibili. Una installazione classica include solo pacchetti di Main e Restricted.

(Wikipedia)

Repositories (2/2)

Continua:

(Wikipedia)

Distribuzioni derivate (1/2)

Esistono numerose distribuzioni derivate da Ubuntu sia ufficiali che non ufficiali. Tali varianti installano una diversa selezione di software, e servono a rispondere a bisogni locali che Ubuntu non soddisfa (come alcune localizzazione, programmi di interesse nazionale o in un ambito specifico).

Ogni variante ufficiale ha comunque la possibilità di installare software incluso in altre varianti semplicemente attingendo ai repository di Ubuntu (ad esempio, Kubuntu può installare pacchetti previsti per Xubuntu). Queste diverse versioni vengono sviluppate da gruppi di programmatori separati che cercano di portare alla distribuzione funzionalità differenti.

(Wikipedia)

Distribuzioni derivate (2/2)

Derivate ufficiali:

Derivate riconosciute

Derivate non ufficiali:

Il Desktop Environment Gnome

Obiettivo delle prossime slide è la conoscenza dell’interfaccia grafica di Ubuntu. In particolare mostreremo come svolgere alcune operazioni comuni con il Desktop Environmet Gnome:

Paradigma della GUI di Gnome

Gnome implementa l’interfaccia grafica secondo il paradigma WIMP (Windows, Icons, Menu, Pointer)

Tale paradigma è concepito come la metafora di un piano di lavoro rappresentato dallo schermo (detto scrivania o desktop), con le icone a rappresentare i file (di cui alcune a forma di cartellina per le directory) e le finestre a rappresentare le applicazioni. In questo genere di ambienti il multitasking del kernel ha una diretta corrispondenza con la presenza di più finestre aperte sul Desktop.

Come già visto, queto genere di UI deriva da un progetto nato nel 1974 nei laboratori Xerox di Palo Alto.

Primo accesso al sistema

Alla fine del processo di boot Ubuntu presenta all’utente una schermata di login (gdm), che permette l’accesso al Desktop Environment agli utenti registrati nel sistema. Una Ubuntu appena installata presenta un unico utente, le cui credenziali di accesso vengono inserite in fase di installazione (passo 5 del wizard)

Effettuato il login viene caricato l’ambiente grafico, la cui schermata contiene:

Tale “anomalia” rispetto a GUI più conosciute (leggi MS Windows), nonostante possa inizialmente disorientare l’utente, nasce da approfonditi studi di usabilità, che collocano nello spigolo in alto a sinistra l’area dello schermo più facilmente raggiungibile

Pannello superiore

Il pannello superiore contiene menu e icone di utilizzo frequente. Nel dettaglio, sono disponibili, partendo da sinistra, i seguenti elementi:

Pannello inferiore

Il pannello inferiore invece fornisce funzionalità per la gestione delle finestre:

Anche in questo caso balzano subito all’occhio alcune differenze con MS Windows:

I menu di sistema

La politica di pulizia e usabilità di Gnome si ripercuote anche sull’organizzazione dei menu di sistema. In particolare, Gnome garantisce l’accesso a tutte le funzionalità del Computer con una sequenza di massimo 2 click!.

Per ottenere tale risultato, il sistema suddivide le opzioni in tre macrocategorie, raggruppando i link alle applicazioni per “obiettivo”, nei seguenti menu:

Menu Applicazioni

È il primo menu partendo da sinistra, e permette il lancio di tutti i programmi installati sul Computer.

Anche in questo caso le applicazioni sono raggruppate per funzionalità (e non sparpagliate a caso), così come segue:

Menu Risorse

Nel menu risorse vengono invece raggruppati i link di accesso alle risorse del Computer (unità di memorizzazione, cartelle remote..). Più nel dettaglio:

Menu Sistema

Per concludere il terzo menu raggruppa le funzioni di personalizzazione e amministrazione del sistema:

Dallo stesso menu inoltre è possibile:

Personalizzare i menu

È possibile personalizzare le voci dei menu “Applicazioni” e “Sistema” utilizzando una comoda utility. Per accedere al programma è sufficiente:

L’applicazione mostra una lista di tutte le opzioni dei suddetti menu, ciascuna delle quali accompagnata da una checkbox che ne forza o meno la visualizzazione

Personalizzare i pannelli

Gnome lascia all’utente la massima libertà nella gestione dei pannelli. In particolare è possibile:

Personalizzare la GUI

Per gli appassionati di eyecandy, gnome offre un’interfaccia grafica completamente personalizzabile nei colori, negli stili di finestre e controlli e nelle icone.

Inoltre, grazie all’integrazione con il composition manager Compiz fusion, è possibile potenziare l’esperienza utente con effetti grafici 3D tesi a migliorare sia l’impatto visivo che l’usabilità generale del sistema.

Sfondo del Desktop

Per cambiare lo sfondo del desktop occorre accedere alla tab “Sfondo” del gestore della personalizzazione di Gnome. Ciò è possibile in due modi distinti:

Per aggiungere nuovi wallpaper è possibile trascinare direttamente un’immagine nell’area centrale della finestra, o cliccare sul pulsante “Aggiungi”

Tema grafico

Per tema grafico si intende l’insieme di tutti i parametri che determinano l’aspetto di Gnome (decorazione della finestra, colori, stile dei controlli)

Ubuntu mette a disposizione dell’untente un numero considerevole di temi preimpostati, che possono essere ulteriormente customizzati in base ai gusti personali.

Per accedere a queste funzionalità aprire l’applicazione di personalizzazione (Sistema→Preferenze→Aspetto) e selezionare la tab “Tema”

Icone su desktop e pannelli

Al primo avvio Gnome presenta una scrivania completamente “sgombra” (del resto abbiamo appena comprato il nuovo tavolo!!) e solo tre collegamenti sul pannello superiore (Firefox, Evolution e la Guida di sistema)

È comunque possibile aggiungere collegamenti alle applicazioni di uso più frequente su entrambi questi elementi, semplicemente trascinando la corrispondente voce dai menu di sistema

Nota: l’operazione di trascinamento lascia comunque nel menu la voce nella sua posizione originaria. Per eliminare tale corrispondenza è necessario nasconderla con la procedura di personalizzazione dei menù vista in precedenza.

Effetti 3D con compiz

Per molti anni alcune delle critiche più pesanti a GNU/Linux riguardavano la sua intefaccia grafica, da molti considerata scarna e “antidiluviana”

La comunità di sviluppatori nel tempo ha saputo rispondere a tali esigenze, dimostrando una volta di più che se le architetture software sono ben progettate, risultano facilmente estendibili anche a distanza di molti anni, e con poco sforzo (questo è il caso si X Window System, che nonostante la sua storia decennale, offre ancora una solida base per applicazioni grafiche anche molto complesse)

Nel gennaio del 2006 nasce Compiz (inizialmente sviluppato da Novell), un composite manager basato su OpenGL, in grado di gestire un elevato numero di effetti grafici 3D grazie alla sua architettura a plug-in e il supporto a Xgl, AIGLX o GLX_EXT_texture_from_pixmap extension (su schede grafiche NVIDIA)

Ubuntu ha introdotto tra i pacchetti supportati (repository main) Compiz fin dalla release 7.4, contribuendo al successo del progetto con lo sviluppo di alcune semplici intefacce di configurazione, richiamabili dalla voce di menu “Sistema→Preferenze→Aspetto→Effetti visivi”

Informazioni utente

Selezionare la voce di menu “Sistema→Preferenze→Informazioni utente” per modificare le informazioni relative al proprio account. Da questa interfaccia è possibile:

Nota: questa operazione non ha nulla a che vedere con le procedure di registrazione dei software proprietari. I dati inseriti non saranno inviati in giro per il Web, ma resteranno solo a disposizione sulla vostra macchina

Screensaver

Come tutti i sistemi operativi che si rispettino (e anche quelli meno degni di questo sentimento!), anche Ubuntu (forse, più degli altri), offre una numerosa raccolta di screensaver di grande impatto

Nonstante con l’avvento delle tecnologie LCD tali utility siano diventate inutili, restano comunque divertenti modi per stupire gli utenti che non conoscono ancora il mondo GNU/Linux.

Per accedere alle impostazioni dello screensaver selezionare la voce “Sistema→Preferenze→Salvaschermo”

Gestione di mouse e tastiera

Per concludere la carrellata sulle funzionalità di personalizzazione offerte da Ubuntu (in particolare da Gnome), rimangono da menzionare brevemente le configurazioni di mouse e tastiera, attivabili rispettivamente dalle voci di menu:

Per testare tutte le possibilità offerte dal sistema, si consiglia di sperimentare di persona le varie opzioni presenti.

Navigazione del FS

Nell’uso di un Personal Computer, le operazioni con cui l’utente si trova più spesso a contatto riguardano la manipolazione di file e cartelle (directory).

Gnome offre un navigatore di filesystem dall’interfaccia molto semplice chiamato Nautilus. Anche in questo caso gli sviluppatori hanno prediletto gli aspetti di pulizia e usabilità, creando un sistema di facile e rapido utilizzo.

Nautilus

Di seguito si elencano le caratteristiche principali di nautilus:

Dall’ultima versione di Gnome (2.24) Nautilus fornisce anche una comoda interfaccia a schede, per velocizzare le operazioni di copia/incolla

Segnalibri

Una caratteristica particolarmente utile di Nautilus è la possibilità di gestire bookmarks a posizioni del filesystem usate di frequente (un po’ come i segnalibri web)

Di default Ubuntu genera i seguenti segnalibri:

Nota: l’aggiunta o rimozione di segnalibri in Nautilus si ripercuote anche sul menu di sistema “Risorse”, che viene aggiornato contestualmente.

Connessione a cartelle remote

Come già visto, grazie alla gestione dei filesystem dei SO *NIX, è possibile montare sul root filesystem dispositivi e percorsi remoti (as es. cartelle condivise con samba)

Nautilus facilità tale operazione attraverso il supporto diretto ai seguenti protocolli:

Amministriamo il sistema

Tutti i sistemi operativi, essendo architetturalmente molto complessi, necessitano in generale di operazioni di manutenzione e amministrazione (su sistemi MS Windows, as es., occorre effettuare periodiche deframmentazioni e pulizie dei registri).

Ciò è particolarmente vero per i sistemi UNIX like (e GNU/Linux con essi), in quanto concepiti sin dall’inizio per fornire servizi in un ambiente di rete multiutente e multitasking

L’amministrazione di sistema su macchine UNIX è storicamente stata vista come un’arte oscura per guru dell’informatica, e probabilmente ciò corrispondeva alla realtà agli albori dell’informatica.

Tuttavia GNU/Linux si proponeva di portare UNIX sui desktop; questo si è ripercosso anche sulle procedure di amministrazione, diventate nel tempo sempre più semplici e user friendy.

Task amministrativi in GNOME

Gnome (quindi Ubuntu) offre comode interfacce per tutti i principali task amministrativi necessari a mantenere il sistema funzionante.

Tali programmi sono raggruppati nel menu “Sistema→Amministrazione”

Nota: tutti i task amministrativi su sistemi UNIX necessitano di particolari privilegi di esecuzione, essendo procedure delicate, che modificano intimamente lo stato del sistema.

Ora e data

Una delle operazioni più importanti nella configurazione di un sistema è la corretta configurazione di ora e data (atta a mantenere la coerenza dello stato dei file).

Per accedere a questa funzione in Gnome occorre selezionare la voce di menu: “Sistema→Amministrazione→Ora e Data”, e cliccare sul pulsante “Sblocca”. Il sistema vi chiederà la vostra password, e sarà quindi possibile impostare manualmente tutti i parametri, o scegliere di affidarsi al protocollo di sincronizzazione di rete NTP

Impostazione servizi

Per “servizi” si intende una classe di applicazioni che girano in background, offrendo su richiesta (secondo il paradigma client/server) i risultati dell’elaborazione . Essi possono essere raggruppati in:

In Gnome è possibile controllare quali servizi devono essere lanciati automaticamente all’avvio, dalla voce di menu: “Sistema→Amministrazione→Servizi”

Sorgenti software

L’installazione di software su Ubuntu si basa su un sistema di pacchettizzazione delle applicazioni, in cui i programmi vengono resi disponibili all’utente su server remoti detti repository

Con la diffusione di Ubuntu, sempre più entità (singoli privati, comunità di sviluppo o aziende software) hanno creato dei repository per la distribuzione delle proprie applicazioni, che non rientrano nei repository gestiti direttamente da Canonical.

È possibile aggiungere tali repository in maniera molto semplice attraverso la voce di menu “Sistema→Amministrazione→Sorgenti software”

Nota: come abbiamo visto, l’installazione di default di Ubuntu abilita esclusivamente le sorgenti Main e Restricted. Per accedere al vasto parco software mantenuto dalla comunità di Ubuntu (si parla di circa 16000 applicazioni) è consigliabile abilitare i repository universe e multiverse

Stampa

La comunità di sviluppo di Ubuntu ha lavorato molto per facilitare la connessione e l’utilizzo di stampanti.

Nella maggior parte dei casi, infatti, è sufficiente collegare fisicamente il dispositivo al PC e attendere qualche secondo per il riconoscimento hardware, e il sistema configurerà automaticamente la periferica.

Tuttavia è possibile modificare le impostazioni di default selezionando la voce di menu “Sistema→Amministrazione→Stampa”

Nota: il sistema di stampa di default di Ubuntu (cups) implementa un’architettura client/server, e permette la condivisione delle periferiche registrate attraverso la rete.

Supporto linguistico (localizzazione)

Uno degli obiettivi principali di Ubuntu è quello di offrire un sistema operativo completo nella lingua madre dell’utente finale.

Per questo motivo la distribuzione conta alcune decine di localizzazioni (traduzioni del sistema e delle applicazioni), tra cui anche l’italiano.

Per aggiungere il supporto a nuove lingue selezionare la voce di menu “Sistema→Amministrazione→Supporto lingue”

Note:

Gestione di utenti e gruppi

GNU/Linux è un sistema multiutente reale, in cui più utenti possono effettuare il login sulla stessa macchina, anche contemporaneamente, sia in locale che da postazioni remote.

Ciò presuppone un’architettura di gestione di utenti, gruppi e permessi abbastanza complessa, che definisca le regole di accesso al sistema e ai file (chi può leggere cosa? quale utente può effettuare login?…).

Gnome rende la gestione di queste caratteristiche estremamente semplice grazie ad un’applicazione ad-hoc eseguibile lanciando la voce di menu “Sistema→Amminstrazione→Utenti e gruppi”

Configurazione di rete

Cosa sarebbe un Computer senza rete???

UNIX nasce come SO orientato al networking, e GNU/Linux non è da meno!

Anche in questo caso, col tempo le intefacce di configurazione si sono evolute, fino a diventare estremamente semplici da usare (anche senza avere conoscenze specifiche)

Network manager (1/2)

NetworkManager è un software libero per la gestione di reti wireless e cablate per i sistemi operativi Linux ed in generale di tipo Unix.

Il progetto è stato iniziato nel 2004 da Red Hat con lo scopo di semplificare la gestione delle connessioni senza fili su Linux (operazione fino a quel momento abbastanza complicata).

NetworkManager può connettere automaticamente il sistema dando la priorità ad un collegamento via cavo o, in assenza di esso, ad una connessione senza fili a cui ci si è già connessi in precedenza. Supporta anche le protezioni WEP e WPA.

Il programma è suddiviso in due parti: un demone che gestisce la connessione ed un applet per l’ambiente grafico; queste componenti comunicano tra loro utilizzando D-Bus. Ciò permette la realizzazione di differenti interfacce grafiche, come nel caso di KNetworkManager, una versione specifica per l’ambiente KDE, o dell’applet “Connessione di rete” di Gnome.

(Wikipedia)

Network manager (2/2)

L’ultima versione di Network manager (0.7.x), disponibile in Ubuntu Intrepid, possiede le seguenti caratteristiche:

Installazione e rimozione software

L’installazione di software su Ubuntu è un’operazione talmente semplice, da stupire anche gli utenti abituati alle procedure automatizzate di MS Windows

Essendo basato sul sistema di pacchettizzazione apt che si occupa di risolvere in automatico tutte le dipendenza di sistema, e dato il vastissimo parco software presente nei repository ufficiali, è possibile installare ogni tipo di programma (salvo alcune eccezioni dovute ad applicazioni particolarmente di nicchia, o comunque non ancora pacchettizzate) partendo da un semplice catalogo dei programmi disponibili.

Per accedere a questa funzionalità selezionare la voce “Aggiungi/Rimuovi” nel menu Applicazioni.

Il programma in questione presenta un’interfaccia molto comoda e intuitiva con funzionalità di ricerca integrata, in cui tutto il software disponibile viene raggruppato per categorie applicative e tipologia di licenza. Ogni voce catalogata presenta infine una esauriente descrizione che ne facilita la scelta.

Copyright (C) 2008 - Alca Societa' Cooperativa

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